Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo. Il ladro di fulmini

Rick Riordan

Titolo: Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo. Il ladro di fulmini
Titolo originale: Percy Jackson and the Olympians. The Lightning Thief
Autore: Rick Riordan
Traduttore: L. Baldinucci
Editore: Mondadori
Prima edizione italiana: 26 gennaio 2010
Prima edizione: 1 luglio 2005 - Miramax Books
Pagine: 361
Prezzo: Brossura - € 17,00

Non avevo nessuna intenzione di iniziare questa saga. Ne ho già abbastanza in corso e in wishlist da tenermi impegnata per almeno due vite. E, invece, ho deciso di non aver voglia di aspettare l’uscita dei prossimi film. Quindi, non ci è voluto molto perché mi procurassi il primo romanzo.

Percy Jackson è un dodicenne dislessico e iperattivo, che è stato espulso da sei scuole. Nell’ultima, la Yance Academy, ha finalmente trovato un amico, Grover, un ragazzino con problemi motori e che cammina sempre con le stampelle.
Durante l’anno scolastico avvengono una serie di episodi insoliti: una delle sue professoresse lo attacca e si rivela essere una creatura mostruosa, temporali improvvisi e di grande intensità, uragani, l’incontro con tre strane vecchiette. Perciò il suo umore è sempre più instabile, tanto che viene cacciato anche dalla Yance Academy.
Alla fine dell’anno torna a casa, dove vive con la madre, Sally, e il marito, Gabe, un uomo rozzo e insopportabile. Suo padre, invece, risulta disperso in mare fin da quando era piccolo e non l’ha mai conosciuto.
Quando Sally organizza una gita a Long Island per trascorrere un po’ di tempo con il figlio, sembra tutto andare per il meglio. Durante la notte, però, si scatena una tempesta e sulla porta si presenta Grover, che si rivela essere un satiro, il cui compito è proteggere Percy e portarlo al Campo Mezzosangue, luogo in cui vengono addestrati tutti i figli degli dei.
I tre vengono inseguiti dal Minotauro e, anche se Percy lo sconfigge, la madre rimane vittima dello scontro. Una volta al Campo, Percy deve fare i conti con un mondo sconosciuto di cui ormai fa parte, e si trova a dover affrontare un’impresa insieme a Grover e Annabeth, figlia di Atena: deve recuperare la Folgore di Zeus entro il solstizio d’estate oppure si scatenerà una guerra tra gli dei.

Probabilmente avrei apprezzato molto di più questo romanzo se lo avessi letto intorno ai dieci/dodici anni. Soprattutto a causa dello stile, molto semplice e diretto, che non mi ha colpito particolarmente. Pur essendo molto scorrevole, in certi casi l’ho trovato un po’ piatto, come se Riordan si fosse limitato a descrivere gli eventi, senza realmente andare più in profondità.
Inoltre, le difficoltà affrontate dai ragazzi seguono uno schema piuttosto ripetitivo: incontrano il mostro di turno senza comprendere il pericolo, si fanno incastrare, succede qualcosa per cui riescono a uscirne. Per quanto sia comprensibile la necessità di rendere il viaggio dei protagonisti movimentato e accattivante, non bisogna nemmeno rendere il tutto fin troppo uniforme.
Un altro particolare che mi ha leggermente lasciata perplessa è l’abilità nell’uso dei poteri acquisita da Percy quasi dal nulla. Non ha mai saputo di averli, perciò non è logico e credibile che riesca a utilizzarli perfettamente, soprattutto non in modo tale da riuscire a sconfiggere anche un nemico con ben più esperienza alle spalle (e non faccio nomi per evitare spoiler).
E dopo aver puntato l’attenzione sulle piccole sbavature che mi hanno indispettita, metto anche l’accento invece sugli aspetti che mi sono piaciuti molto e che hanno decretato il voto positivo per questo romanzo.
Il modo in cui Riordan ha modernizzato la mitologia è davvero intrigante. Ha inserito le divinità e le altre creature nella nostra epoca, riuscendo a sfruttarle molto bene. Adoro i miti greci e le creature mitologiche, anche se in genere vengo delusa da come vengono riutilizzati. Invece, in questo caso ho trovato quel tocco di originalità che mi ha fatto divertire e apprezzare il romanzo.
Ha anche aggiunto dei piccoli particolari o trasformato alcune caratteristiche, che in certi casi sono alquanto esilaranti, come il fatto che Caronte sia un amante di capi firmati e che voglia un aumento da Ade.
Il trio formato da Percy, Annabeth e Grover potrebbe ricordare un più conosciuto trio magico, ma secondo me la somiglianza si ferma al fatto che ci sono la ragazza intelligente e il ragazzino più pasticcione. Per il resto, le dinamiche fra i tre sono differenti.
Ho trovato un po’ rapido lo sviluppo della loro amicizia, ma credo sia sempre imputabile allo stile, che, come ho già detto, sembra raccontare le vicende solo superficialmente, e al susseguirsi davvero veloce degli eventi. Sono molto curiosa di vedere come andranno avanti le avventure dei tre.
(E spero di non dover aspettare l’ultimo libro per vedere realizzata la mia ship: Percy e Annabeth DEVONO stare insieme. Non accetto scuse.)
Credo che Riordan abbia creato un bel mix di modernità e mitologia, anche se il risultato sarebbe potuto essere migliore. Sicuramente è una serie che consiglio e continuerò a leggere.
Ora vorrei proprio rivedere il film, ma ho paura che non lo troverei più così bello come la prima volta. Forse mi sono data la zappa sui piedi da sola.

Il mio voto

3 specchi

Angharad
Questa recensione partecipa a Tributes Reading Challenge.

Commenti

  1. Concordo in pieno, soprattutto sul fatto che mi sarebbe paciuto molto di più se l'avessi letto da bambina :)

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    1. È decisamente destinato a un pubblico più giovane, anche se comunque è una lettura piacevole. ^_^

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  2. A me la saga è piaciuta davvero tanto, ma concordo sul fatto che, se l'avessi letta da bambina, l'avrei completamente adorata!
    Peccato averla scoperta tardi :( comunque, non mi faccio scoraggiare e leggerò sicuramente anche Gli Eroi dell'Olimpo! :P

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    1. Ho tutte le intenzioni di continuare. :3
      Mi ha colpita positivamente, nonostante le riserve, e quindi sono molto curiosa di vedere cosa mi aspetta. u.u
      E ho visto che c'è anche la nuova saga...ti dirò, senza ancora aver finito questa, ho puntato pure Gli Eroi dell'Olimpo. XD

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  3. ciao, ho seguito i vari film ma in questo caso non ho letto i romanzi perchè credevo fossero più adatti ad un lettore piccolo, pero la recensione e i vostri commenti mi hanno fatto rivalutare un po' la cosa...
    La Biblioteca Infinita

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    1. Secondo me possono essere apprezzati anche da lettori più grandicelli. :)
      Ovviamente bisogna leggerli avendo ben presente di avere tra la mani un romanzo per ragazzi.

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  4. Io devo ancora cominciare questa saga! Mi sono presa il volumone con i primi tre libri.. Speriamo di non rimanere delusa!

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    1. Inizierò appena possibile anche il secondo. Anche io spero di non rimanerne delusa. Per ora è stato molto piacevole. :)

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    2. Meglio così! E leggerò sicuramente la recensione del secondo.

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