What Women (don't) Want

Il cursore lampeggia sulla pagina bianca, mentre cerchiamo le parole giuste per dar spazio a iniziative molto importanti e delicate. Ci sono mille sentimenti che ci affollano l'anima e il più opprimente è la volontà di non cadere nel banale.
La violenza sulle donne è una piaga sociale disarmante, un'altra delle tante assurde contraddizioni di un mondo che nel XXI secolo vanta un progresso che è solo apparente.
Se conosci il tuo nemico, puoi combatterlo.
Ecco perché la violenza non è più taciuta da giornali e televisione. Se ne parla -inutile affermare il contrario-, ma la questione è: come? Male. Non è la quantità, seppur influente, ma la qualità di una conversazione, di un confronto e di un dibattito a far la differenza.
Non è un invito a non parlarne o a farlo meno, ma a farlo di più e farlo meglio: usiamo tutti gli strumenti a nostra disposizione per risvegliare le coscienze, perché nessuno abbia più il coraggio di voltare la testa.

What Women (don't) Want

Il 13 maggio è uscito l'ebook completo di What Women (don't) Want, un progetto del blog Diario di Pensieri Persi contro la violenza sulle donne. Proprio ieri Alessandra, l'amministratrice del blog, ha pubblicato un articolo (Uomini che odiano le donne: perché il femminicidio esiste ed è un problema) che approfondisce questa tematica e offre delle risposte, ma di più scuote. Scuote dal torpore in cui ci si adagia, ribalta le facili repliche che spesso si pongono.
Vi invitiamo a leggerlo, perché possiate capire che, senza volerlo, rischiamo di essere noi stesse veicolo di giustificazione a causa di luoghi comuni ridicoli e obsoleti che, però, non possiamo liquidare facilmente.
What Women (don't) Want non è soltanto un ebook; è una campagna di sensibilizzazione, lanciata della redazione di Diario di Pensieri Persi, in sostegno di zeroviolenza.it e La casa delle donne di Bologna. Scaricabile gratuitamente su Issuu e su Speechless Magazine, l'ebook raccoglie riflessioni di scrittori, giornalisti e sociologi che si confrontano e approfondiscono il dibattito sul femminicidio e la violenza sulle donne. A corredo degli scritti, si trovano le intense fotografie di Giorgia Pallaro.
Il progetto ha raggiunto oltre 4 milioni di contatti su Issuu e ci auguriamo possano aumentare.

Hollaback!

La violenza sulle donne assume forme sottili e diverse. A tutte le ragazze fanno piacere i complimenti, ma non ci lusingano i fischi, le proposte o i gesti volgari, gli sguardi insistenti…
A causa (o per merito!) di un articolo colmo di ignoranza che in questi giorni ha fatto parlare di sé (e che non linkeremo perché riteniamo non meriti altro spazio), il web si è attivato con nuove riflessioni sulle molestie commesse in strada. Così siamo approdate sul sito di Hollaback! Italia.
Thao Nygen pubblicò su Flickr la foto di un uomo che si era masturbato davanti a lei sulla metropolitana a New York. Ci duole dirlo, ma vi assicuriamo che non è un episodio isolato e poco frequente.
Sull'esempio della donna, tre ragazzi e quattro ragazze decisero di aprire un blog che raccogliesse le storie di donne e persone, vittime di molestie in strada.
Hollaback! è oggi un movimento internazionale, attivo in 63 città e 25 paesi, che ha l'obiettivo di offrire uno spazio dove raccontare la propria storia, mettendo in evidenza la frequenza con cui avvengono le molestie.

Ci uniamo a Elisabetta Bricca e Stefania Auci:

ORA BASTA.

Le Belle

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